Quali autorizzazioni servono per costruire una casa in legno

Data pubblicazione: 2019-06-03
Tempo di lettura stimato: 5 minuti
Quali autorizzazioni servono per costruire una casa in legno

Guida pratica alle autorizzazioni che servono per costruire una casa in legno

Indice

La bioedilizia è un’opzione particolarmente interessante per chi vuole costruire la propria casa. I vantaggi non riguardano solo la sostenibilità ambientale, ma anche il comfort abitativo grazie all’impiego di materiali naturali, senza trascurare la resa estetica che richiama i valori della tradizione. La perplessità maggiore, generalmente, riguarda la durata di questo tipo di costruzioni: molto dipende, naturalmente, dalla qualità dei materiali utilizzati e dalle tecniche costruttive e in questo senso è bene valutare le garanzie offerte dal costruttore ed essere pronti ad affrontare, se necessario, un investimento più sostenuto.

A ogni modo, prima di lanciarsi nell’impresa, è fondamentale valutare la fattibilità del progetto, non solo dal punto di vista dei costi ma anche sotto il profilo burocratico. La costruzione di una casa in legno, infatti, non prevede un iter autorizzativo semplificato rispetto alle tradizionali abitazioni in muratura o cemento. È un falso mito che le case prefabbricate in legno richiedano tempi di realizzazione ridotti e una procedura semplificata dal punto di vista burocratico.

In altre parole, non basta disporre di un terreno edificabile per avviare il progetto: è necessario, infatti, ottenere tutti i permessi del caso rivolgendosi a figure tecniche specializzate e, inoltre, accertarsi di rispettare tutti i vincoli previsti. In caso contrario, può configurarsi un abuso edilizio con tutte le conseguenze che derivano, inclusa la confisca e il provvedimento di demolizione. Ecco in sintesi quali sono le autorizzazioni da richiedere per evitare le sanzioni.

Il permesso di costruire

Proprio come nel caso gli edifici in cemento o muratura, è obbligatorio ottenere il rilascio del permesso di costruire da parte del Comune. Quest’ultimo, infatti, è necessario per tutte le costruzioni caratterizzate da inamovibilità e non temporaneità. Il permesso di costruire può essere considerato un optional solo se la  costruzione soddisfa un’esigenza temporanea: un’abitazione stabile in legno, evidentemente, non soddisfa questa caratteristica ma si distingue al contrario per la sua durevolezza.

Le case prefabbricate in legno devono essere dotate di fondazioni stabili e ben ancorate al suolo per garantire una buona longevità. Prima del montaggio va predisposta una platea in cemento armato, struttura che richiede uno studio accurato della morfologia del terreno per rispettare la normativa antisismica e garantire la stabilità dell’edificio. La funzione della platea, inoltre, è importante per garantire un buon isolamento e prevenire la risalita dell’umidità dal terreno lungo le pareti.

Prima di sottoporre il progetto al Comune, di conseguenza, è necessario predisporre una documentazione tecnica accurata. Quest’ultima deve comprendere non solo la descrizione delle caratteristiche della futura abitazione, ma anche l’indagine geologica del sito che andrà ad ospitarla. Per produrre la documentazione è possibile rivolgersi a un ingegnere, a un architetto o a un geometra abilitato.

Attenzione anche ai vincoli costruttivi previsti nella propria zona. Prima di avviare il progetto è fondamentale rivolgersi al Comune per avere informazioni dettagliate circa i vincoli paesaggistici, naturalistici e storici e, se necessario, adeguare il progetto alla normativa in vigore. 

Le case mobili in legno

Come abbiamo visto, la semplice presenza di un basamento in cemento è sufficiente per identificare la destinazione duratura del fabbricato e quindi l’obbligo di ottenere il permesso di costruire. Cosa prevede la normativa per quanto riguarda le casa mobili in legno? Queste ultime sono identificate come costruzioni temporanee ovvero strutture prive di una base fissa che le ancori al terreno. Anche in questo caso, però, è bene fare attenzione prima di correre dal falegname o di installare la struttura nel proprio terreno. Anzitutto è necessario verificare l’eventuale presenza di vincoli paesaggistici nella propria zona e, di conseguenza, l’obbligo di richiedere la relativa autorizzazione. Anche in questo caso è possibile richiedere la consulenza di un tecnico per verificare la normativa e avere la certezza di rispettare tutti i requisiti previsti a livello di dimensioni, struttura e posizione.

Non è così scontato, poi, che la struttura in questione sia considerata una costruzione temporanea. Anche nel caso di una casa mobile in legno, infatti, il semplice allaccio alla rete elettrica basta per configurare un’esigenza abitativa di lungo termine che contraddice il carattere di temporaneità. Per evitare sanzioni, dunque, è fondamentale rivolgersi al proprio Comune per verificare se sono necessarie particolari autorizzazioni per installare la costruzione, seppure sprovvista di fondamenta fisse.

La polizza assicurativa

Per proteggere la propria casa è possibile sottoscrivere anche polizze assicurative specifiche dedicate alle abitazioni in bioedilizia che rispettano particolari caratteristiche costruttive. La copertura può essere estesa anche agli impianti per la produzione di energia rinnovabile, come gli impianti solari installati per ridurre i consumi energetici dell’abitazione. In particolare, è possibile assicurarsi contro il furto dell’impianto, i guasti accidentali e altre tipologie di danni, e inoltre contro le perdite causate dall’interruzione della produzione di energia elettrica.