IRPEF, Questo Sconosciuto

Data pubblicazione: 2017-11-30
Tempo di lettura stimato: 4 minuti
IRPEF, Questo Sconosciuto

Come calcolare l’Irpef sul reddito imponibile: le aliquote da considerare

Indice

L’IRPEF, o imposta sul reddito delle persone fisiche, fa parte delle imposte dirette, ovvero le imposte sul reddito, introdotta in Italia nel 1974, nel contesto del TUIR, Testo Unico delle Imposte sui Redditi, emanato con DPR 22 dicembre 1986 n. 917.

L’imposta è progressiva, e la sua percentuale aumenta con il reddito. In sostanza vengono applicate aliquote progressive sulla base degli scaglioni di reddito da assoggettare ad IRPEF.

Come si calcola l’IRPEF

Per determinare il reddito imponibile è necessario conoscere il reddito complessivo, dal quale sottrarre gli oneri deducibili per ottenere la base imponibile.

Su questa si applica l’aliquota di riferimento, calcolata in base al reddito.

Questa procedura è applicabile al calcolo IRPEF sulla busta paga, Calcolo IRPEF su pensione o sul TFR, ovvero la liquidazione.

Le aliquote IRPEF per effettuare il calcolo

Nel 2017 le aliquote per il calcolo IRPEF sono quelli indicate in tabella. Non si prevedono variazioni anche per calcolare l’IRPEF 2018.

  • aliquota 23% per i redditi da €0 a €15.000;
  • aliquota 28% per i redditi oltre €15.001 e fino a €28.000;
  • aliquota al 38% per i redditi oltre €28.001 e fino €55.000 euro;
  • aliquota IRPEF 41% per i redditi oltre €55.001 e fino a €75.000:
  • aliquota al 43% per i redditi oltre €75.001.

Si deve considerare che il calcolo va effettuato progressivamente.

Dunque in caso di reddito che eccede per una parte uno dei cinque scaglioni, sulla prima parte si calcola l’aliquota propria, e sull’eccedenza quella dello scaglione successivo.

Ad esempio, se un contribuente dichiara redditi pari a 18.000 euro, i primi 15.000 sono tassati con l'aliquota del primo scaglione, mentre sui 3.000 euro eccedenti si applica l’aliquota successiva.

Quali sono le spese deducibili o detraibili

C’è una differenza tra oneri deducibili o oneri detraibili. I primi sono rappresentati dai costi che possono essere sottratti dal reddito prima di calcolare l’importo da pagare.

Le spese detraibili possono invece essere detratte dall'IRPEF,  incidendo quindi direttamente sulla tassazione.

Gli elenchi di questi costi sono elencati all’art. 10 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi e vengono modificate ogni anno.

Per il 2018 è stata infatti introdotta la detraibilità per gli abbonamenti ai mezzi pubblici e metropolitane.

Le detrazioni più comuni sono quelle relative a spese sanitarie, gli interessi sui mutui per l’acquisto della prima casa, fino a 4.000 euro, le spese per l’assicurazione sulla vita e quelle relative a spese scolastiche, anche rette universitarie, o sportive, relative ai figli, canoni di affitto.

Tra le detrazioni più recenti quella relativa alle ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico, il cosiddetto bonus mobili, ovvero la detrazione per l’acquisto del mobilio per le giovani coppie e quello relativo agli interventi di consolidamento e ristrutturazione degli immobili colpiti da un sisma.

Sono invece deducibili, tra l’altro, i costi relativi a contributi previdenziali versati a casse professionali  all’Inps, gli assegni periodici per il mantenimento del coniuge, separato o divorziato e le erogazioni liberali a istituzioni religiose, Onlus, università ed enti di ricerca.

I soggetti esclusi dal calcolo IRPEF

Non sono tenuti a pagare l’IRPEF il cui reddito è composto esclusivamente da:

  • redditi di fabbricati e/o terreni provenienti da immobili non locati/affittati, assoggettati a Imu
  • redditi di pensione fino a 7.500 euro (7.750 euro per i pensionati a decorrere dal 75mo anno), se fruiti per l’intero anno
  • redditi di lavoro dipendente o assimilato fino a 8.000 euro (per un periodo di lavoro non inferiore a 365 giorni, ovvero un anno)
  • redditi di pensione fino a 7.500 euro, ricevuta per tutto l'anno e/o redditi derivanti da terreni, imponibili per un importo non superiore a 185,92 euro
  • redditi di terreni e/o fabbricati (non soggetti a Imu) per un importo complessivo non superiore a 500 euro
  • compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche fino 7.500 euro. Riguarda in sostanza gli istruttori delle palestre e piscine.
  • assegni corrisposti dal coniuge, esclusi quelli destinati al mantenimento dei figli, fino a 7.500 euro
  • redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente o altri redditi per i quali la detrazione prevista non è rapportata al periodo di lavoro, per un importo massimo di 4.800 euro.

Tra i soggetti esclusi dal calcolo IRPEF ci sono, ovviamente, le persone inoccupate o che hanno perso il posto di lavoro.

In quest’ultimo caso è possibile stipulare un’assicurazione in caso di perdita del lavoro, ricevendo una sorta di indennità di disoccupazione pari all’80 per cento della retribuzione, fino a 528 giorni. 

La polizza assicurativa per la perdita involontaria del lavoro riguarda tuttavia soltanto  i lavoratori dipendenti.

E’ possibile ottenere facilmente una quotazione online, confrontando più Compagnie assicuratrici con un preventivatore online.