Il calcolo della tua pensione al netto per evitare sorprese
Scopri come fare il calcolo della tua pensione Inps al netto
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Per molti il calcolo della pensione è oramai un pensiero fisso e rappresenta la preoccupazione di tutti coloro i quali iniziano a vedere avvicinarsi questo traguardo.
Molte infatti le riforme che si sono avvicendate nel corso degli ultimi decenni che hanno spesso rimescolato in maniera sostanziale le carte in tavola tanto da costringere molti lavoratori a dover fare i conti con norme sempre più complesse.
Al momento, come tutti saprete, la legge vigente in materia pensionistica è la famosa Legge Fornero che ha creato più di una discussione dalla sua promulgazione.
Quando e come si va in pensione?
Queste sono domande cui sempre più lavoratori si pongono di anno in anno, proveremo a rispondere in questa sede sperando di essere il più chiari possibile.
Il calcolo della pensione INPS è un calcolo che possiamo eseguire facilmente da soli al fine di scoprire in anticipo a quanto ammonterà l’assegno che percepiremo ad ogni fine del mese una volta maturata la pensione.
Esistono molti tool online atti a snellire la pratica di calcolo della pensione ma proveremo a spiegarvi nel dettaglio il calcolo da effettuare.
Calcolo della pensione tra sistema contributivo e retributivo
Per stimare l’ammontare della propria pensione sarà necessario tenere conto che il sistema di calcolo cambia in base all’anzianità contributiva che il lavoratore ha maturato al 31 dicembre 1995.
Coloro i quali a quella data avevano alle spalle almeno 18 anni di assicurazione, vedranno applicato il criterio retributivo tradizionale legato agli stipendi degli ultimi anni di lavoro.
Questo criterio è certamente il più conveniente per il lavoratore, in quanto, la Legge Fornero introduce il criterio retributivo solo per l’anzianità maturata fino al 31 dicembre 2011. Chi al 31 dicembre 1995 aveva maturato meno di 18 anni di assicurazione vedrà applicarsi un modello misto, ossia retributivo fino al 31 dicembre 1995 e contributivo da quel momento in poi.
Chi è stato assunto dopo il primo gennaio 1996 vedrà applicarsi solo il modello contributivo.
Per dettagli sui modelli applicati rimandiamo al sito INPS in quanto materia davvero complessa.
Per quanto riguarda il calcolo vero e proprio, al momento della liquidazione della pensione con sistema contributivo, il montante contributivo individuale viene moltiplicato per il coefficiente di trasformazione, coefficiente che aumenta in maniera proporzionale all’aumentare dell’età di pensionamento.
I coefficienti vengono aggiornati ogni tre anni e i prossimi adeguamenti sono previsti nel 2019.
L’entità è decisa in base ai dati ISTAT sull’aspettativa di vita media. Le pensioni liquidate con sistema contributivo, invece, saranno comunque inferiori alle precedenti (cosa che penalizzerà i giovani rispetto ai loro genitori) e sarà utile pertanto rivolgersi a forme di pensione integrative.
In soldoni, ai fini del calcolo occorrerà individuare la retribuzione annua dei lavoratori dipendenti o i redditi dei lavoratori autonomi, calcolare i contributi versati ogni anno in base all’aliquota vigente e applicare al montante contributivo il coefficiente di trasformazione.
Calcolo pensione netta, indiretta e integrativa
Per il calcolo della pensione netta, una volta calcolato il lordo, andrà detratta l’aliquota Irpef, basta sul reddito delle persone calcolabile a scaglioni, all’età del pensionato se supera o meno i 75 anni.
Per quanto riguarda il calcolo della pensione indiretta, bisogna premettere che questa spetta ai superstiti dell’iscritto già fruitore del trattamento pensionistico che abbia compiuto almeno cinque anni di iscrizione e contribuzione continuativi.
La pensione indiretta viene calcolata con le modalità previste dalla pensione contributiva, ne hanno diritto il coniuge, i figli minori, i figli maggiorenni studenti, fino al ventiseiesimo anno di età e i figli maggiorenni inabili a proficuo lavoro.
Le percentuali spettanti sono del 60% della pensione percepita dal deceduto, per il coniuge, del 20% per ogni ulteriore superstite fino a non oltre il 100% del totale, e del 100% in caso di presenza di figli con grave disabilità.
Calcolo pensione con l’APE – anticipo pensionistico
L’APE, acronimo di anticipo pensionistico, è un progetto sperimentale che dal primo maggio di quest’anno al 31 dicembre del 2018 consente a chi ha raggiunto almeno i 63 anni di età di andare in pensione in anticipo.
Introdotto con la legge di bilancio del 2017, l’APE coinvolge i lavoratori dipendenti, gli autonomi assicurati con gestioni speciali o presso l’Inps.
L’Ape sociale, invece, è pensato per i soggetti in stato di bisogno che abbiano già maturato l’età di 63 anni e non abbiano ancora una pensione.
Per ottenere questo tipo di indennità è necessario presentare domanda e ottemperare a tutti i requisiti richiesti. Quindi lavoratori che da almeno sei anni svolgono lavori rischiosi, soggetti che assistono da almeno sei mesi un parente con handicap grave o disoccupati che hanno finito di percepire del tutto, da almeno tre mesi la prestazione per la disoccupazione.
Come si effettua il calcolo della pensione APE? L’Inps spiega che l’indennità pensionistica APE è pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, se inferiore a 1.500 €, o di 1.500 € se la pensione è pari o maggiore a questo importo.