Cosa Succede se non Paghi Equitalia?
Ecco i rischi effettivi in cui si incorre ritardando il pagamento delle cartelle esattoriali
Indice
Purtroppo può capitare di trovarsi improvvisamente in debito con Equitalia per non aver saldato le cartelle di pagamento nei tempi previsti o non essere riusciti a far fronte in modo consono al debito accumulato.
Qualunque sia il motivo, se ci si trova in una condizione di debito, ecco cosa succede se non paghi Equitalia.
Se non si corrisponde entro i termini imposti, la cifra richiesta dalla cartella di pagamento notificata da Equitalia, si può essere soggetti all’esecuzione forzata e, quindi, al pignoramento. Questo avviene perché la cartella esattoriale ha un doppio carattere di:
- titolo esecutivo, ossia validità pari a quella della sentenza emessa da un giudice;
- precetto, quindi ultimo e non prorogabile avviso a pagare, entro il termine esatto indicato nella cartella stessa.
Pignoramento
Per il valore intrinseco che possiedono, le cartelle esattoriali impongono l’assoluto rispetto dei termini previsti per effettuare il pagamento, pena appunto l’esecuzione forzata e il pignoramento.
Equitalia ha il pieno diritto di procedere con il pignoramento di beni mobili e immobili, e di stipendio, pensione e conto corrente.
Le regole applicate nell’esecuzione forzata esattoriale seguono con poche eccezioni le stesse identiche norme valide per il pignoramento previsto dal codice di procedura civile. Il pignoramento può riguardare:
- beni immobili del debitore, anche nel caso di immobili in comproprietà con altre persone come ad esempio il coniuge. Non è possibile effettuare pignoramento nel caso in cui l’immobile in questione sia l’unico immobile di proprietà e sia destinato a residenza e a civile abitazione;
- beni mobili del debitore, posseduti nell’abitazione personale o anche in azienda, come gioielli, elementi d’arredo, oggetti, mezzi di trasporto, denaro contante e così via;
- stipendio, esclusivamente entro gli ultimi limiti stabiliti con la più recente riforma inerente il processo esecutivo;
- pensione, anche in questo caso, come per lo stipendio, entro determinati limiti imposti dalla più recente riforma inerente il processo esecutivo;
- conto corrente in banca o alla posta, sempre entro la soglia dei nuovi limiti imposti.
Nel momento in cui Equitalia provvede a procedere con il pignoramento e la riscossione forzata, i beni che acquisisce vengono venduti all’asta mediante pubblico incanto senza che sia necessario alcun ulteriore intervento di autorizzazione da parte del giudice. L’incanto viene tenuto e poi verbalizzato dall’ufficiale della riscossione.
Equitalia non può impossessarsi dei beni pignorati acquisendoli direttamente nemmeno nel caso di interposta persona.
In merito alle misure cautelari applicate al fine di esercitare una certa pressione sul debitore, Equitalia ha anche il diritto a imporre il fermo auto e l’ipoteca sugli immobili in possesso del soggetto debitore. Si tratta in entrambi i casi di azioni cautelari che non corrispondono ad atti di espropriazione, ma valgono come garanzie volte a cercare di ottenere il pagamento.
Riscossione forzata, fermo auto e ipoteca
Una volta ricevuta la notifica di una o più cartelle di pagamento, in caso il debitore manchi di corrispondere ad Equitalia la somma richiesta nei limiti di tempo imposti, la società di riscossione dei tributi acquisisce il diritto di effettuare azioni esecutive o cautelari per poter riscuotere dal debitore la somma dovuta.
Le misure adottate in modo più frequente sono il fermo auto e la riscossione forzata.
Il fermo auto subentra quando, a distanza di 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale, il cittadino non ha provveduto ancora né al saldo, né all’ottenimento di una rateizzazione e non è intervenuta la sospensione o addirittura l’annullamento del debito.
Il pagamento della cartella esattoriale estingue totalmente la procedura di pignoramento, ipoteca o vendita in qualunque fase essa si trovi.
Qualunque sia l’azione che Equitalia intende compiere per il recupero del credito è tenuta a informarne con anticipo il contribuente.
Nel caso di pignoramento prima casa Equitalia può avviare la procedura direttamente. Ciò può avvenire solo a condizione che Equitalia abbia provveduto a iscrivere ipoteca sulla prima casa e si può verificare solo se il debito supera i 20 mila euro.
Il successivo pignoramento può essere avviato solo nel caso in cui il debito superi i 120 mila euro e a condizione che l’immobile non sia l’unica casa di residenza del debitore.
Cosa succede se il debitore non ha redditi o beni intestati?
Il debito resta e, salvo il caso di prescrizione, è destinato a passare in futuro agli eredi.
Equitalia però non può svolgere altri tipi di azioni se non quelle esecutive elencate.
Si rischia il carcere se non si paga Equitalia?
Chi non paga volontariamente o per impossibilità economiche non può subire alcuna sanzione di tipo restrittivo o personale, quindi nessuno rischia di andare in carcere per non aver corrisposto una o più cartelle esattoriali.
Il debitore è esposto solo relativamente al suo patrimonio presente e futuro.
Al momento in Italia non è possibile assicurare le multe, ma è consigliato sottoscrivere un’assicurazione di tutela legale per garantire in caso di necessità la consulenza di un legale scelto a difesa della persona o della famiglia.