Procura con ampi poteri: i limiti dell'avvocato chiariti dalla Cassazione
La Cassazione ha chiarito i limiti della Procura con ampi poteri data all’avvocato difensore
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In virtù dell'esercizio della tutela degli interessi del cliente l'avvocato ha la facoltà di esercitare tutta una serie di azioni.
A stabilire i limiti, e chiarire quali sono i poteri e le facoltà dell'avvocato, laddove il difensore gli conferisca i più ampi poteri, è intervenuta recentemente una sentenza a Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione, la numero 4909 del 14 marzo 2016 per la precisione.
La Corte di Cassazione ha messo in chiaro che per tutelare l'assistito, nel caso questo conceda al legale la 'procura con ampi poteri', il difensore ha il potere di "esperire tutte le necessarie iniziative per la tutela dell’interesse della parte assistita, ivi inclusa la chiamata del terzo a garanzia cd. Impropria".
Le Sezioni Unite della Cassazione hanno messo in stretta connessione tutela assistito e ampi poteri.
In fatto di tutela assistito la Cassazione ha stabilito che la 'procura con ampi poteri' è sufficiente per garantire al difensore il potere di esercitare tutte le azioni necessarie o utili per conseguire un risultato e tutelare il cliente.
Parte integrante dell'operato del difensore è anche la chiamata in causa del terzo, indicato dal cliente sin da subito quale responsabile del crimine, perché possa rispondere del reato e sia condannato a risarcire i danni.
Diritti e doveri dell'avvocato
Nello svolgere la professione l'avvocato deve attenersi ad obblighi e doveri ben precisi, anche in caso gli vengano conferiti 'ampi poteri'.
Per conoscere da vicino obblighi e doveri ci si può rifare alle norme stabilite dal codice civile, laddove si parla specificamente di mandato, alle sentenze della giurisprudenza, alle regole emanate dall'organo di autoregolamentazione dei difensori ovvero il Consiglio Nazionale Forense.
Un operato corretto da parte dell'avvocato è anche quello che si rifà alle regole comportamentali.
La deontologia professionale traccia linee di massima alle quali attenersi, inserite a pieno titolo nel codice deontologico degli avvocati.
Punto focale in termini di obblighi è l'indipendenza, attraverso la quale l'avvocato deve esercitare la professione, accantonando qualsiasi tipologia di conflitto d'interesse nei rapporti con la controparte o con il giudice.
Come vuole il codice deontologico l'attività deve essere svolta con lealtà, correttezza, probità, dignità, decoro, diligenza e competenza.
Una polizza per mettersi al riparo da eventuali errori
E' assolutamente fuori discussione che un avvocato non conosca alla perfezione le basi del diritto.
La Corte di Cassazione è intervenuta recentemente in diversi casi sanzionando gli avvocati per aver commesso gravi errori a carico del cliente.
Per mettersi al riparo da errori commessi in buona fede può essere utile sottoscrivere una polizza infortuni avvocati.
Una polizza professionale che garantisca la copertura a fronte di qualsiasi danno da quelli patrimoniali e non, a quelli indiretti, permanenti, temporanei o futuri.
L'assicurazione inoltre deve offrire una garanzia specifica in caso di responsabilità per colpa grave o pregiudizi causati ai clienti, ma anche a terzi.