Malattia Rara ed Errore del Medico: Cosa Dice la Cassazione
Cosa dice la pronuncia della Corte di Cassazione in merito a malattia rara e diagnosi sbagliata
Indice
La rarità della patologia non può essere considerata una scusante laddove il medico sbagli la diagnosi.
A stabilirlo è la Corte di Cassazione nella sentenza n. 6093 del 12 marzo 2013, che ha vagliato un caso di errore medico stabilendo un principio ben preciso: anche se si tratta di una malattia rara il medico è responsabile nel caso di una diagnosi sbagliata.
Il fatto che la malattia rara non risulti facilmente individuabile, e quindi difficile da diagnosticare, non può limitare la responsabilità del medico che commette un errore.
La Corte Suprema ha circoscritto la materia sottolineando che si può parlare di responsabilità medica limitata considerando i casi di colpa grave che sono conseguenza diretta di imperizia, ma non quelli che si verificano per imprudenza e negligenza, che invece possono essere valutati nel caso in cui venga richiesto un risarcimento del danno prodotto.
Responsabilità: distinzione fra quella della struttura ospedaliera e quella del medico
In fatto di responsabilità gli Ermellini hanno messo in chiaro che deve essere fatta una distinzione precisa fra quella da attribuirsi all'azienda ospedaliera, che è di carattere tipicamente contrattuale e scatta quando il malato dà il consenso al ricovero, e la responsabilità da attribuire al medico e al suo rapporto con il paziente, che poggia su un “contatto sociale” ovvero ha la natura di un'obbligazione.
Accertate le responsabilità del medico la sentenza ha fatto luce anche sui doveri in capo al primario, che deve “definire i criteri diagnostici e terapeutici” e conoscere le condizioni cliniche dei pazienti ricoverati nel suo reparto perché li ha visitati di persona, per accertarne lo stato di salute, oppure perché ha ottenuto informazioni dal resoconto degli operatori sanitari, che lavorano a stretto contatto con lui.
La responsabilità del medico al centro della riforma della sanità grazie alla legge Gelli
La legge Gelli, entrata in vigore nel 2017, ha cambiato le norme sulla responsabilità dei medici, introducendo maggiori tutele per i pazienti e considerando una necessità fondamentale ovvero quella di azzerare i casi di presunta malasanità.
Il problema delle malattie rare è stato trattato laddove si parla di medicina difensiva, che può essere di origine positiva o negativa, ma in entrambe le declinazioni considera un sistema in uso come quello adottato dai medici che per tutelarsi da possibili contenziosi con i pazienti ritengono giusto proporre cure alternative, che si rivelano nella stragrande maggioranza dei casi decisamente inutili.
Le difficoltà della professione medica: un aiuto dalla polizza medica
Chi esercita una professione come quella medica è consapevole di quali e quanti problemi possa riservare.
Al pari di altri professionisti anche al medico corre l'obbligo di sottoscrivere un'assicurazione Rc professionale, secondo quanto stabilito dal Dpr 137/2012 di attuazione della legge 148/2011, obbligo rimarcato anche dalla legge Gelli, che lo estende alle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private.
La Rc professionale medici tutela in caso di errori professionali commessi durante lo svolgimento dell'attività lavorativa, proteggendo l'assicurato e il suo patrimonio in caso di richieste di risarcimento avanzate da terzi.
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