Voucher lavoro, le novità da sapere sui nuovi buoni
Voucher lavoro, che cosa sono
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I voucher lavoro sono nuovamente disponibili. Nuovamente, perché erano stati aboliti a metà marzo per evitare il referendum promosso dalla Cgil.
Dal 10 luglio sono stati creati i nuovi voucher lavoro che permettono di regolarizzare i rapporti di lavoro occasionale.
I nuovi voucher lavoro 2017 sono stati suddivisi in due formule, una per le famiglie o i privati in generale e una per le aziende o per chi possiede una partita IVA in generale.
Sono stati istituiti obblighi e disposizioni precise per poterli utilizzare. Ecco quindi tutto quello che c’è da sapere sui voucher lavoro, le novità almeno che bisogna conoscere.
Voucher lavoro, che cosa sono
Per capire i voucher lavoro che cosa sono basta chiarire che qualsiasi prestazione di lavoro, anche se di poche ore od occasionale, deve essere regolarizzata attraverso il pagamento dei contributi agli enti come INPS e INAIL, detto altrimenti, tasse e retribuzioni del lavoro occasionale passano attraverso le casse dell’INPS.
Attraverso il portale dell’istituto di previdenza si possono infatti richiedere i voucher, chiamati "Presto" con la nuova riforma, caricare il pagamento e riscattarlo. Sono state previste due tipologie diverse di Presto, una per i privati e una per le aziende. I voucher del lavoro domestico, per esempio, rientrano nella categoria del Libretto di famiglia per i privati.
Quest’ultimo è destinato alle seguenti attività: piccoli lavori domestici, fra cui quelli di giardinaggio, pulizia e manutenzione, assistenza domiciliare a persone anziane o affette da disabilità e bambini e, infine, all’insegnamento privato.
A partire dall’anno prossimo, in questo tipo di voucher lavoro verranno inclusi anche i servizi di baby sitting.
Il pagamento tramite il Libretto di famiglia è di massimo 10 euro, dove 8 saranno destinati al lavoratore come compenso e 2 euro circa di contributi e tasse.
Per quanto riguarda gli operatori economici, invece, i voucher lavoro vengono definiti con il termine di Contratto di prestazione occasionale.
Questo tipo di voucher deve essere attivato da chi fra i liberi professionisti, imprenditori, lavoratori autonomi, associazioni ed enti di natura privata vogliano assumere dei collaboratori per periodi di tempo limitati.
Indipendentemente dalla durata della prestazione di lavoro, è stato imposto per i Contratti di prestazione occasionale un limite giornaliero di almeno 36 euro, che equivalgono a circa 4 ore di lavoro.
Le successive ore vanno ricompensate con un minimo di 9 euro l’ora, a cui vanno aggiunti poi le tasse e i contributi all’INPS e all’INAIL.
Sono stati imposti dei limiti sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. Più precisamente, di 5.000 euro in totale sia per prestatore che per datore e di 2.500 euro o di 280 ore nel caso in cui il lavoratore presti servizio per lo stesso datore.
Se questi tetti non dovessero essere rispettati, sono previste sanzioni e multe anche salate, fino a 2.500 euro, per esempio, per ogni prestazione dimenticata.
Sono stati studiati, infine, dei sistemi anti abusi. Fra questi, la più importante novità è la possibilità di confermare che la prestazione lavorativa sia stata realmente effettuata, non solo da parte del committente ma anche da parte del lavoratore, di modo che il datore non possa riutilizzare più volte lo stesso voucher lavoro e il conseguente "sfruttamento" ai danni del prestatore che ne deriverebbe.