Italiani dal Dentista: Abitudini e Costi
Gli italiani dal dentista e le nuove abitudini dettate dalla crisi economica
Indice
Il ricorso al dentista per delle semplici visite di controllo dovrebbe rappresentare un’abitudine consolidata e diffusa ma, stando a quanto emerge dalle ricerche statistiche più recenti, molti italiani trascurano notevolmente la propria igiene orale e vanno raramente dal dentista.
I dentisti attivi sul territorio nazionale sono circa 45 mila, la domanda di prestazioni è comunque molto bassa nonostante in generale con il tempo sia migliorata la situazione generale e la cura dei denti.
La percentuale di italiani che sembra andare al dentista almeno una volta l’anno è appena del 38%. Questo significa che nella maggioranza dei casi le persone rinunciano a farsi visitare, soprattutto per motivi economici, aspetto che riguarda l’85% delle persone che non vanno mai dal dentista.
Sono sempre più numerosi, in ultima analisi, i soggetti che non ricorrono alle cure odontoiatriche per ragioni puramente economiche.
La tendenza sembra essere infatti quella di rimandare i trattamenti.
Questo è il motivo per cui le cure odontoiatriche sono scese di livello nella scala di priorità della popolazione.
Sulla base di queste premesse in quanti riescono a mantenere i denti sani?
Importanti considerazioni riguardano i dati sull’igiene orale, dati strettamente connessi a quelli delle visite odontoiatriche. È infatti assodato che chi rinuncia a farsi controllare, in molti casi, cura in modo scarso e insufficiente la propria igiene orale quotidiana.
A tal proposito basta considerare che il 33% degli italiani è abituato al lavare i denti solo una volta al giorno mentre il 25% degli italiani lo fa solo quando se ne ricorda.
Ne consegue che sono solo 3 su 10 gli over 40 ad avere mantenuto tutti i propri denti.
Il dato più allarmante è quello su chi ha perso i denti. Risulta infatti che 1 persona su 4 abbia perso addirittura 8 denti o di più!
Spesso è la pulizia dei denti, talvolta legata a un trattamento sbiancante, ad essere la ragione primaria di una visita dal dentista. Altri motivi ricorrenti e consueti sono cure ricostruttive dentali, carie da trattare, riabilitazione funzionale, estrazioni e applicazione di apparecchi ortodontici.
Uno dei motivi che maggiormente disincentivano gli italiani dall’andare dal dentista è il costo delle prestazioni odontoiatriche spesso avvertito come caro ed eccessivamente oneroso da sostenere.
Quanto costano le prestazioni del dentista?
Per fornire un’analisi accurata dei prezzi vanno innanzitutto considerate tutte le variabili che possono incidere sui costi finali.
Un numero sempre crescente di persone decide, per poter risparmiare, di affidarsi a cure low cost in cliniche odontoiatriche non sempre della massima affidabilità.
Diversi italiani optano per cliniche estere con l’obiettivo di pagare meno. Tali cliniche si trovano soprattutto nell’Europa dell’est dove si è sviluppato moltissimo negli ultimi anni quello che oggi è conosciuto come turismo dentale.
Le variabili dei costi delle cure odontoiatriche
Le principali variabili che segnano il costo di una prestazione odontoiatrica sono esperienza e impiego di tecnologie all’avanguardia.
I dentisti che contano su un alto grado di specializzazione riescono a garantire performance nettamente superiori rispetto alla media, potendo proporre cure migliori e più efficaci.
Se si pensa all’impianto dentale, laddove venga effettuato da un professionista di grande esperienza, avrà di sicuro una maggiore durata nel tempo e una migliore efficienza.
Il processo di formazione del professionista inoltre non si può mai considerare concluso e implica dei costi in viaggi e corsi di aggiornamento che pesano sul prezzo delle prestazioni finali.
Il costo delle prestazioni può variare sensibilmente tra studi privati e strutture ospedaliere pubbliche.
Nel caso degli interventi odontoiatrici la minima trascuratezza può causare l’insorgenza di problemi futuri. Per questo è sempre consigliabile affidarsi a studi dentistici qualificati e dotati di attrezzature tecnologiche all’avanguardia, cercando di evitare soluzioni improvvisate o scelte intraprese come un ripiego nell’ottica di un risparmio in fondo solo apparente.
Differenza tra pubblico e privato
Riguardo alla differenza di costo fra pubblico e privato si nota che, per fare un esempio, la devitalizzazione di un dente può costare 300 euro presso lo studio di un dentista, 185 euro presso un centro dentistico, 100 euro in ospedale, escluse però le spese necessarie per il ticket e senza considerare i tempi di attesa, spesso estremamente lunghi.
Il costo della prima visita si aggira intorno ai 58 euro in uno studio, 45 euro in una catena,15 euro in un ospedale. o
Se consideriamo una semplice pulizia dei denti varia dai 30 euro di una struttura pubblica agli 86 euro di una clinica odontoiatrica privata.
La maggioranza degli italiani, si parla di numeri che sfiorano il 90%, si affida agli studi tradizionali, per il rapporto di fiducia costruito e consolidato nel corso del tempo.
Il rapporto di fiducia che può instaurarsi tra un dentista e il suo paziente e la necessità di rivolgersi a un professionista che ci conosce da anni sono infatti elementi essenziali per chi ha a cuore la propria salute orale.
Il 10% della popolazione si divide in modo bilanciato tra le catene odontoiatriche low cost e le strutture pubbliche come ospedali e cliniche convenzionate, quasi sempre per motivi di natura economica.
Su questa pagina puoi vedere cosa copre una polizza dentistica.