Malattia Professionale: Cos’è e Come Chiedere il Risarcimento
Quali sono le malattie professionali e come richiedere il risarcimento: guida alla materia
Indice
La malattia professionale è una patologia legata allo svolgimento di un determinato tipo di lavoro che si manifesta in modo progressivo e graduale.
Ecco una breve guida per capire se quella che ti colpisce è una malattia professionale e come chiedere il risarcimento.
Sei da anni impegnato nello stesso lavoro e hai notato che la tua salute gradualmente sta peggiorando? Oppure hai iniziato una nuova attività da poco tempo e ti sei accorto che hai dolori che prima non accusavi o sono insorti problemi come la diminuzione della vista, difficoltà respiratorie o altro ancora?
Potrebbero essere sintomi legati all’insorgenza di malattie professionali, ossia di patologie strettamente connesse a un certo tipo di lavoro e al suo esercizio.
Vediamo di seguito quali malattie professionali sono riconosciute dall’Inail, come si possono denunciare al datore di lavoro e in quali casi può essere riconosciuta un’invalidità.
Stando a quanto stabilito dall’Inail, la malattia professionale, o tecnopatia, è una patologia le cui cause agiscono in modo lento sull’organismo.
Non si tratta quindi di malattie scatenate da un motivo improvviso e concentrato nel tempo, malattie per le quali il lavoratore ha diritto di prendersi dei giorni.
Perché una malattia si possa considerare professionale, la sua causa deve essere diretta ed e tale da produrre un’infermità esclusiva o prevalente.
Per parlare di malattie professionali è essenziale che ci sia un nesso causale diretto tra il rischio professionale e la malattia.
Se, ad esempio, mentre sei a lavoro cadi perché ti trovi su una struttura malfunzionante, quello è un infortunio sul lavoro. La malattia professionale insorge quando il rischio non è repentino o accidentale ma provocato dalla lavorazione e da una serie di atti ripetuti.
Malattia professionale: quali sono i lavoratori tutelati
In caso di malattia professionale l’Inail tutela i lavoratori dipendenti pubblici e privati oltre che i parasubordinati. Sono tutelati anche determinati tipi di lavoratori autonomi come coltivatori diretti o artigiani.
Malattie professionali riconosciute dall’Inail
Le malattie professionali vengono distinte in tabellate e non tabellate in base al fatto che rientrino o meno all’interno di specifiche tabelle approvate dall’Inail per le quali l’ente prevede la causa di servizio.
Le malattie tabellate rientrano nelle due tabelle, per l’industria e per l’agricoltura, allegate a provvedimenti legislativi in cui viene menzionato, oltre al tipo di malattia e alla lavorazione, anche il periodo massimo di indennizzo dal momento in cui si è interrotto il lavoro. Le malattie riportate sono 85 per l’industria e 24 per l’agricoltura e includono patologie come la silicosi e le malattie da raggi X per il personale sanitario. Per rendere valido quanto ammesso nella tabella Inail, l’insorgere della malattia va denunciato entro un certo “periodo di indennizzabilità” dal momento dell’interruzione dell’attività a rischio.
Le malattie professionali non tabellate non rientrano nelle tabelle e per esse il lavoratore deve dimostrare l’origine professionale.
Le denunce di malattie non tabellate sono in crescita e in Italia, come introdotto dalla Corte Costituzionale con sentenza 179/1988, prevale una sorta di “sistema misto”: il sistema tabellare è in vigore ma ci sono malattie che non sono inserite al suo interno e per le quali è possibile dimostrare l’origine professionale.
Il Decreto Ministeriale del 2004 ha raggruppato le malattie in 3 categorie differenti:
- Lista delle malattie professionali Inail per cui l’origine lavorativa è elevata.
- Lista delle malattie professionali Inail per cui l’origine lavorativa è di probabilità limitata.
- Lista delle malattie professionali Inail per cui l’origine lavorativa è possibile.
Quali sono gli obblighi del lavoratore
Sulla base della parte teorica appena esposta come comportarsi se si ha la certezza che la propria malattia sia provocata dal lavoro?
Per prima cosa bisogna rivolgersi al medico curante che dopo una visita accurata rilascerà il certificato medico per malattia professionale.
Tale certificato va consegnato al datore di lavoro entro 15 giorni, termine oltre il quale decade il diritto all’indennizzo inerente il periodo che precede la denuncia.
Quali sono gli obblighi del datore di lavoro
Il datore di lavoro ha obblighi in più e tempi più serrati.
Dopo aver ricevuto comunicazione della malattia dal dipendente, deve trasmettere la denuncia di malattia professionale all’Inail entro 5 giorni dalla segnalazione del problema, pena una sanzione amministrativa dai 1290 ai 7745 euro.
La denuncia può essere inviata online sul sito dell’Inail e il datore di lavoro è tenuto ad indicare i dati dell’azienda, i suoi e quelli del lavoratore, oltre che il certificato medico ricevuto e tutte le specifiche del tipo di contratto, dell’orario e della retribuzione del lavoratore.
Risarcimento Inail
Dal momento in cui l’Inail riceve i documenti inerenti la malattia professionale di un lavoratore deve accertarsi dell’esistenza della malattia tramite una specifica visita medica.
Se la malattia professionale impedisce al lavoratore di tornare al suo impiego, gli viene corrisposta un’indennità che parte dal quarto giorno successivo all’insorgere della malattia professionale fino alla completa guarigione.
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